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Fringe benefit 2025: novità fiscali e soglie di esenzione

11 settembre 2025

a man wearing glasses and a black shirt

Autore

Marco Valsecchi

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Marco Valsecchi

Per capire come vengono tassati i fringe benefit le fonti di riferimento sono due: l’articolo 51 del TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi), che definisce la disciplina principale in materia, e la Legge di Bilancio 2025, che ha introdotto alcune importanti novità, in particolare aggiungendo una nuova soglia per i neoassunti, ridefinendo la tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali e restringendo la platea dei familiari del lavoratore che possono beneficiare di alcune misure di welfare.

Come funzionano le soglie di esenzione per i fringe benefit

Quello di soglia è un concetto fondamentale per la fiscalità dei fringe benefit: il comma 3 dell’articolo 51 del TUIR stabilisce infatti un limite entro il quale i beni e i servizi prestati al lavoratore non concorrono al reddito imponibile ai fini dell’IRPEF. Se si supera questo limite, però, anche la quota di valore inferiore al limite stesso verrà inclusa nel reddito imponibile.

In estrema sintesi: se si sta sotto alla soglia il benefit non è in alcun modo tassato, ma se si supera la soglia il benefit è interamente tassato in busta paga. Senza vie di mezzo.

Quali spese rientrano nelle soglie di esenzione per i fringe benefit

A sintetizzare quali benefit rientrano nelle soglie di esenzione è l’Agenzia delle Entrate. Nella risposta 17 del 2025 vengono citati: “Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima”.

Quali sono le soglie di esenzione previste per il triennio 2025-2027

In origine, parliamo del 1986, il TUIR poneva la soglia di esenzione per i fringe benefit a quota 258,23 euro. Ma nel corso degli anni questo limite è stato spostato più volte.

Come sono cambiate le soglie di esenzione negli ultimi anni:

  • Per il periodo d’imposta 2020 la soglia è stata posta per tutti a 516,46 euro, cifra poi confermata per il 2021.

  • Per il 2022 inizialmente a 600 euro e in seguito a 3000 euro col Decreto Aiuti quater.

  • Per il 2023 il Decreto Lavoro ha determinato una soglia differenziata: 258,23 euro ****per i dipendenti senza figli a carico, 3000 euro per i dipendenti con figli o figlie a carico.

  • Per il 2024 le soglie sono state rispettivamente riviste a 1000 euro per i dipendenti senza figli a carico e 2000 euro per quelli con figli a carico.

Arriviamo così alla Legge di Bilancio 2025, che conferma le soglie introdotte nel 2024, aggiungendone una terza. Andiamo a vederle nel dettaglio:

  • 1000 euro per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

  • 2000 euro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico secondo l’articolo 12 comma 2 TUIR, anche se non rientrano nei nuovi limiti di età per la detrazione. Se il figlio è fiscalmente a carico di entrambi, l’agevolazione di 2.000 euro spetta per intero a ciascun genitore, dopo che questi avrà dichiarato al datore di lavoro di averne diritto indicando il codice fiscale del figlio.

  • 5000 euro per le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati da dipendenti assunti a tempo indeterminato nel corso del 2025.

A chi spetta e come funziona il benefit da 5000 euro per i neoassunti

La nuova soglia introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 per il pagamento degli affitti ****e delle spese di manutenzione dei fabbricati abitati dai lavoratori dipendenti, presenta alcune particolarità di cui è importante tenere conto, a partire dai prerequisiti necessari a poterne usufruire.

Per avere diritto al benefit occorre:

  • Essere stati assunti a tempo indeterminato tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.

  • Essere stati titolari nel 2024 di un reddito inferiore ai 35 mila euro.

  • Aver trasferito la propria residenza di almeno 100 chilometri per portarla nel Comune dove ha sede il nuovo luogo di lavoro.

Per quanto riguarda il suo funzionamento, le cose da sapere sono quattro:

  • Si tratta di un regime temporaneo di non concorrenza al reddito: questo significa che i 5000 euro non saranno tassati esclusivamente per i primi due anni a decorrere dall’assunzione a tempo indeterminato.

  • Le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro concorrono comunque al calcolo dell’ISEE del nucleo familiare del lavoratore che usufruisce del benefit.

  • A differenza di quanto accade per i fringe benefit, la soglia in questo caso opera come franchigia: se la si supera a essere tassate non sono le spese di locazione totali, ma solo la parte che eccede i 5000 euro.

  • Il benefit è cumulabile con l’esenzione da 1000 euro (o 2000 euro, in caso di dipendenti con figli a carico) relativa ai fringe benefit.

Legge di Bilancio 2025: cosa cambia per le auto aziendali

Il nuovo anno ha portato novità anche per quanto riguarda le auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti, il cui fringe benefit imponibile ai fini fiscali e contributivi viene calcolato in percentuale sull’importo relativo a una percorrenza convenzionale di 15 mila chilometri in base ai costi chilometrici ACI. In un’ottica di riduzione delle emissioni e di incentivo a una mobilità più sostenibile, dal 1° gennaio 2025 le percentuali di riferimento sono:

  • 10% per i veicoli a trazione esclusivamente elettrica a batteria.

  • 20% per i veicoli elettrici ibridi plug-in.

  • 50% per i restanti a benzina e diesel.

Attenzione, però: non a tutti i veicoli consegnati in uso promiscuo nel 2025 si applicano le nuove regole. Sui veicoli concessi in uso promiscuo nel primo semestre del 2025, qualora ordinati dal datore di lavoro entro il 31 dicembre 2024, dipendente e datore di lavoro possono scegliere in base alla convenienza se applicare le attuali percentuali o quelle precedenti:

  • 25% per veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 60g/Km.

  • 30% per veicoli con emissioni tra i 61g/Km e i 160 g/km.

  • 50% per veicoli con emissioni tra i 161g/Km i 190g/km.

  • 60% per i veicoli con emissioni superiori a 190g/Km.

Come è cambiata la platea dei familiari beneficiari con la Legge di Bilancio 2025

Per alcune misure di welfare regolamentate dall’articolo 51 del TUIR, i beneficiari possono essere anche, o esclusivamente, i familiari del lavoratore. Nel caso degli abbonamenti per il trasporto pubblico e dei premi assicurativi per gravi patologie e non autosufficienza, questi devono anche essere fiscalmente a carico. Mentre per i servizi di utilità sociali, i rimborsi delle spese di istruzione, i rimborsi delle utenze domestiche e del mutuo e i rimborsi o le prestazioni di assistenza per gli anziani over 75 e le persone non autosufficienti, non è necessario che questi siano a carico.

Come illustrato in una nota tecnica dall’AIWA (Associazione Italiana Welfare Aziendale), la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una novità importante, intervenendo sul TUIR nel comma in cui viene regolata la situazione di “carico” fiscale. Dove prima si faceva riferimento a “ogni altra persona indicata nell’articolo 433 del codice civile”, ora si fa riferimento a “ogni altro ascendente”.

Un cambiamento significativo. La precedente formulazione andava infatti a comprendere:

  • I figli (anche adottivi o affidati)

  • Il coniuge non separato

  • I genitori (o i nonni in loro assenza)

  • Gli adottanti

  • I generi e le nuore

  • I suoceri

  • I fratelli e sorelle (sia che condividessero entrambi i genitori sia che ne condividessero uno solo)

Con la legge di bilancio questa platea va invece a ridursi a:

  • I figli (anche adottivi o affidati)

  • Il coniuge non separato

  • Le persone con un grado di parentela in linea retta per cui una persona discende dall’altra (quindi figli, genitori e nonni)

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