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Fringe vs Flexible benefit: differenze e quando usarli

11 settembre 2025

a man wearing glasses and a black shirt

Autore

Marco Valsecchi

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Marco Valsecchi

Ai fringe benefit e ai flexible benefit abbiamo già dedicato due delle guide che puoi consultare qui sul sito di Tundr:

Fringe benefit: cosa sono e come funzionano

Flexible benefit: vantaggi ed esempi pratici

Andiamo ora a riassumere in una tabella comparativa le differenze tra questi due strumenti di welfare:



Fringe benefit

Flexible benefit

Rapporto con la retribuzione

Vanno ad aggiungersi alla retribuzione principale

Rappresentano una forma di retribuzione complementare

Detassazione

Fino a 1.000 euro annui per tutti, fino a 2.000 euro anni per chi ha figli a carico

Senza soglie di esenzione

A chi vengono concessi

Possono essere assegnati al singolo dipendente

Devono essere concessi a tutti o a un gruppo omogeneo di dipendenti

Richiedono un regolamento welfare aziendale

No

Possono essere concessi come premi di risultato

No

Che cosa comprendono

Buoni acquisto, auto aziendale, asilo aziendale, servizio mensa e buoni pasto, buono carburante, computer, tablet e smartphone aziendali, polizze assicurative, contributi per l’alloggio, prestiti aziendali, servizi di trasporto collettivo

Spese scolastiche, salute e benessere, previdenza complementare e assistenza sanitaria, viaggi e attività ricreative, spese per la famiglia, formazione professionale, buoni acquisto

Chi sceglie il benefit

Azienda

Dipendente

Quando usare i fringe benefit e quando usare i flexible benefit

Dal punto di vista dell’azienda, scegliere di erogare fringe benefit restando al di sotto delle soglie di esenzione fiscale vuol dire introdurre il welfare in un modo estremamente semplice e fiscalmente vantaggioso, mantenendo allo stesso tempo un controllo forte su come i benefici verranno spesi o fruiti dai dipendenti.

Optare per i flexible benefit vuol dire invece dare entrare in dimensione più strategica del welfare aziendale: quella in cui il piano di welfare viene costruito in modo che ogni dipendente possa personalizzare la propria fruizione dei benefit, sulla base delle proprie preferenze e delle proprie esigenze. All’azienda è richiesto uno sforzo aggiuntivo: dovrà predisporre un regolamento welfare aziendale per definire criteri d’accesso, tipologie di beni e servizi a disposizione e regole da rispettare per la loro corretta fruizione. Ma i ritorni di questo investimento saranno misurabili in termini di motivazione, fedeltà e produttività dei dipendenti.

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