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Quando il welfare ti accompagna in ufficio

11 novembre 2025

a man wearing glasses and a black shirt

Autore

Marco Valsecchi

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Mobilità alternativa, pendolari
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Mobilità alternativa, pendolari

Se un tempo il tema della mobilità per le imprese si risolveva quasi esclusivamente con la gestione delle flotte aziendali, oggi gli spostamenti dei dipendenti stanno entrando a pieno titolo in un discorso molto più ampio di pertinenza della funzione HR: quello del benessere organizzativo. A rilevarlo è Arval Mobility Observatory, il centro di ricerca indipendente promosso dalla società di noleggio a lungo termine del gruppo Bnp Paribas, nell'indagine 'Mobility Benefit: nuovi orizzonti della mobilità aziendale tra benessere dei dipendenti e sostenibilità', realizzata in collaborazione con il centro studi Econometrica.


Lo studio, condotto su un campione di 200 realtà italiane, mostra come ormai quasi 7 aziende su 10 si siano dotate (39%) o stiano per dotarsi (29%) di una strategia formalizzata per la mobilità sostenibile. Questo per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale (63%), ma anche accrescere il benessere dei dipendenti (42%) e garantire loro maggiore flessibilità (24%). A concentrarsi sulle esigenze delle persone - si legge nell'indagine - sono in particolare le aziende dove i piani sono più strutturati, mentre quelle dove la strategia è meno articolata tendono a mantenere il focus soprattutto sulla riduzione delle emissioni.


Come prevedibile, un tema che inizia a legarsi in modo così stretto con quello del benessere organizzativo finisce per agganciarsi anche al welfare. E infatti il 27% delle aziende ha già integrato la mobilità alternativa nel proprio piano welfare, il 17% l'ha integrata parzialmente e il 10% la integrerà a breve: totale 54%, più della metà. Questo attraverso benefit che nel 60% dei casi sono concessi a tutti i dipendenti, ma che talvolta possono essere erogati anche solo a chi non ha l'auto aziendale (23%) o a gruppi omogenei di dipendenti che lavorano nella stessa sede (8%), che svolgono lo stesso ruolo (7%) o che hanno lo stesso inquadramento (2%).


A proposito, questi sono i benefit più diffusi:


  • Rimborso dell'abbonamento al trasporto pubblico (43%)

  • Budget flessibile da spendere in mobilità (15%)

  • Auto in sharing anche per uso privato (12%)

  • Rimborsi chilometrici (12%)

  • Bici in sharing (11%)


A ulteriore conferma del focus sul benessere dei dipendenti, nel 55% dei casi la figura del mobility manager si colloca all’interno dei dipartimenti Risorse Umane o Servizi Generali, mentre in un caso su 10 riporta in modo diretto all'amministratore delegato o al general manager. Ma i destinatari che ne dicono? Ne dicono piuttosto bene: dove la soddisfazione viene rilevata, le persone che dichiarano un giudizio positivo sono quasi il triplo di quelle che si dicono poco interessate.

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